Per parlare della vicenda che lega Emma Marrone, in arte Emma, al giornalista Davide Maggio, c’è bisogno di fare alcune premesse e riflessioni. Prima di tutto vi svelo che amo profondamente quest’artista, reputo non soltanto la sua voce straordinaria, ma la considero anche una donna che, attraverso la grande personalità, rivendica importanti diritti e lo fa con estrema eleganza e altrettanta potenza, creando una comunicazione invidiabile. Tuttavia, c’è bisogno di partire leggermente da lontano per giungere alla conclusione dell’opinione che mi sono fatta in merito al commento “gamba importante” che – nota bene – è meglio senza calza a rete.
Da che mondo è mondo si è sempre stati consci del fatto che ci sono alcuni corpi, siano essi appartenenti a umani di sesso maschile che femminile, che vestono meglio di altri in alcuni capi di abbigliamento, andando a evidenziare punti di forza, come per esempio rendere la figura più slanciata.
È pur vero che a essere strumentalizzati, in tal senso, sono stati maggiormente i corpi femminili. Quello della donna è vittima di una comunicazione sbagliata che nel corso dei secoli ha portato a gravi conseguenze, a vittime innocenti di pubblicità deleterie in ogni ambito, non solo quello della moda. Un messaggio che oggigiorno vuole essere cancellato o almeno ci prova, attraverso le denunce delle stesse donne e anche degli uomini vittime di tali comportamenti. Perché bisogna ricordarlo, sottolinearlo, non è solo il “gentil sesso” a essere vittima del cosiddetto “body shaming” ( giusto perché a noi italiani piace tanto usare termini stranieri, ma poi facciamo a “cazzotti” con le lingue quando si tratta di parlarne, ma questa è un’altra storia).
Sui social, soprattutto, sono molti i sacrifici umani da immolare sull’altare della bellezza impossibile da raggiungere, a cui purtroppo si aspira, creando dei pensieri negativi sia sul proprio che sul corpo altrui. La verità è che ogni corpo è bello proprio perché ha delle imperfezioni che lo rendono unico. Questa è una mia personalissima realtà, ma sull’argomento sono stati creati vari e significativi messaggi e manifesti, scritti libri, organizzati convegni, ecc… so già che qualcuno mi additerà, incolpandomi del fatto che il mio non è un corpo perfetto, effettivamente sono sempre stata “bassa” e per questo ho subito angherie di ogni genere. Se ve lo state chiedendo, sono alta un metro e sessanta e, sinceramente, mi reputo una persona normale ma, a quanto pare, per qualcuno è importante ricordami che esiste gente molto più alta di me. Con il tempo ho capito che questo bisogno è solo frutto di una frustrazione personale, che porta chicchessia a mitigare i propri dispiacere morali e/o fisici, riflettendo sugli altri un moto di vergogna nella considerazione non richiesta di presunti o tali “pasticci” fisici creati da “madre natura”.
Tuttavia, scusandomi per la digressione personale, non è di me che voglio parlare, perciò continua il discorso.
Conosco molti ragazzi vittima di “body shaming”, che ogni giorno si vedono arrivare commenti distorti e cattivi. Uno di questi è stato un ex influencer di casa nostra, il partenopeo Marcello Signore che da qualche anno ha completamente abbandonato i social, ma che è tornato a far sentire la propria voce attraverso un podcast, dove racconta in vari episodi su Spotify anche dei commenti negativi sul suo corpo, considerato da alcuni utenti “troppo magro”. Sì, avete capito bene troppo magro, perché non c’è solo il troppo grasso, che spesso è un commento fatto alle donne – o come qualcuno ha detto un corpo importante, anzi gamba importante. C’è anche il troppo magro che spesso colpisce le donne, ma ancor di più gli uomini.
“Mangia, ti si vedono le ossa!”. “Che schifo, sembra di vedere uno scheletro che parla. Mangia!”. “Senti te lo dico come un amico, devi mangiare, altrimenti muori presto. Mangia.”
Sono solo alcuni dei commenti, non richiesti, visti in giro sul web sotto foto e video di molti ragazzi.
Esistono tanti fisici, tanti modi di vivere e tante problematiche, non credo di dovervelo spiegare, perciò, tornando alla “gamba importante” (che ha indignato tutti), ma soprattutto al modo di vestire, proprio qualche sera fa tra le storie di Michela Murgia ho scorto qualcosa di interessante. Seduta in poltrona, la nota scrittrice e femminista italiana, era ad uno dei tanti convegni e stava criticando un articolo, uno dei tanti, che titolava più o meno così: “Come vestire dopo i 40”. Murgia ha commentato seccata: “Posso vestire come cazzo mi pare”. Lo trovo molto giusto, semplice, ma giustissimo. Cosa vuoi sindacare? Eppure questi articoli esistono da sempre e c’è chi li legge. Qualcuno mi dirà che è il momento di cambiare, ma vi dico che ci sono ancora donne che li apprezzano, perché quando magari seguono questi consigli davanti allo specchio si vedono più belle e affrontano la giornata sorridendo. Magari quei tacchi le slanciano un po’ di più, magari quella gonna più lunga fa i fianchi meno larghi, forse quella camicetta dentro i pantaloni è più “stilosa” di una che non le fascia affatto.
Emma sul palco dell’Ariston è stata divina, non solo per la canzone, non solo per il messaggio che ancora una volta ha voluto gridare-cantare al mondo, ma anche per il modo di vestire. Ho adorato il suo stile firmato Gucci, compresa la calza a rete, e non avrei cambiato nulla del suo stupendo look.
Ci tengo a sottolineare che non credo affatto che Emma sia grassa, chiedo scusa volevo dire, non credo affatto che abbia una gamba importante, credo che la sua sia una normalissima e bellissima gamba dia donna e che abbia anche un bel fisico. Emma non ha un fisico come quello di una modella o fotomodella, ma perché dovrebbe possederne uno? Emma non ha un corpo come quello di Chiara Nasti, una ragazza che trovo altrettanto bella, ma che viene altrettanto e ampiamente criticata perché RIFATTA.
Qui si tralascia un concetto semplice, ma giustissimo, quello che Michela Murgia ha già detto per gli abiti. Io credo nella bellezza esteriore, ma soprattutto interiore che riflette sul corpo, perché quando stai bene con te stessa, al di là del rifacimento di un seno o di una calza a rete – su una gamba normalissima- , la bellezza brilla dagli occhi fino ad arrivare all’attenzione di chi ti guarda.
Emma, Chiara, Michela e molte altre sono donne bellissime, forti, meravigliose che si mostrano per quello che sono e per questo vengono criticate. Probabilmente, le loro idee contrastano con la “perfezione” che molto spesso si vuole ottenere.
Sto aspettando di leggere chi mi dirà di Chiara che è una ragazza che usa il proprio corpo sui social, mostra la perfezione che non esiste per attrarre il pubblico. Sì, ma anche no. Con il proprio personaggio, Chiara, ha saputo acquisire milioni di consensi, ha una linea propria di abiti e attualmente nelle storie Instagram mostra una personale linea di costumi, indossandoli con il suo bellissimo corpo. Chiara è una donna molto intelligente, che lotta per ciò che vuole e lo realizza con determinazione.
Torniamo alla “gamba importante” – che è meglio senza la calza a rete. Davide Maggio ha fatto, sì, un commento infelice, ma non così lontano da quello che sino ad oggi abbiamo visto, sentito e letto ovunque. Allora che cosa è cambiato? E’ cambiata la mentalità del pubblico? Ma magari fosse così!
Come vi dicevo prima, ci sono ancora persone sia donne che uomini, che leggono, ascoltano e vedono di buon occhio tali commenti, li seguono e addirittura li cercano. Quella che è cambiata è la visione stessa del commento. I social ci hanno insegnato che tutti abbiamo diritto alla parola, certo i social, perché la Carta Costituzionale è troppo lunga da leggere. Questo è il motivo per cui ci si sente in dovere di dire la propria OPINIONE, il problema è che ci siamo concessi la malsana abitudine di criticare tutto e tutti, attraverso alcune costanti di pensiero.
Caro Maggio la verità è che hai fatto un commento sbagliato nel periodo STORICO sbagliato, dove va di moda la lotta al “body shaming”, ritenta nel prossimo decennio dove magari dire qualcosa del genere sarà più ACCETTATO. Poi vorrei dirti anche di rivedere i tuoi standard di “gambe importante”, perché di sicuro, quella di Emma non lo è.
Senza volermi erigere a giudice, mi permetto ancora di dire una cosa e questa volta mi rivolgo agli utenti, alle donne e agli uomini, che lo hanno criticato. Dargli tanta importanza lo mette sul piedistallo, pone un problema che non c’è, perché qualora non vi sentiate rispettati da questa frase iniziate a non seguire, non ascoltare, non leggere più articoli – o altro – in cui vi danno consigli su cosa indossare, su come farlo, su quale colore potrebbe andar meglio per il vostro fisico per snellirlo o su cosa fare per avere i fianchi un po’ meno larghi. Non fatelo e vedrete che il mercato della comunicazione, il mercimonio dell’oggetto sessuale in quanto corpo, cambierà.
Non seguite più neanche i tutorial dove vi fanno vedere gli esercizi da fare da soli in casa, quelli per tornare in forma dopo le feste. Credetemi, anche questa è una comunicazione sbagliata. Fare sport, farlo ad alti livelli è una cosa, farlo per salute è un’altra ancora, fare sport per raggiungere la perfezione impossibile equivale solo e soltanto a stressare l’organismo. E non vi parlo delle diete fai-da-te.
Ma Emma… torniamo a lei. E’ meravigliosa così com’è e lo sono tutte quelle donne che stanno bene con se stesse. Ogni corpo ha la sua storia da raccontare e da condividere, sta solo a noi dare importanza a qualcosa piuttosto che un’altra, sta solo a noi cambiare il modo di pensare. Perciò, smettiamola di criticarci l’un l’altra e puntare il dito aspramente contro qualsiasi opinione. Lottiamo affinché quell’opinione possa cambiare, portandola magari a conoscenza di una realtà più giusta e differente.