Scusa Will, ma il silenzio di Jada mi ferisce più dell’insulto

Non sempre si possiede il buon gusto e l’intelligenza di non andare oltre quel limite che dall’ironia ci porta all’insulto. Perciò, nonostante sia conscia del fatto che esista la libertà di parola, sono altrettanto sicura che esiste il buonsenso.

No, non si possono fare battute su tutto ciò che ci viene in mente. L’ironia sui difetti, i problemi e le malattie degli altri è derisione.
L’ironia, a mio avviso, è tale solo quando a farne è la stessa persona affetta dal “problema”, quindi, è autoironia. Se un tizio ci guarda ed evidenzia, ridendo di noi, certi aspetti che ci feriscono, allora è solo insensibilità al nostro dolore, nei casi più estremi bullismo.

Quando, dal palco degli Oscar, Chris Rock dice a Jada “Soldato Jane” è cattivo gusto e mancanza di tatto, nonché mancanza di umanità. E’ un uomo che insulta una donna, senza alcun ritegno per la sua condizione, e ciò che quella donna rappresenta per le altre affette dalla medesima patologia. L’attrice soffre di alopecia, che si è aggravata negli ultimi anni. Chris ha insultato, deriso, tutte quelle che sono costrette a radersi la testa per questioni di salute.

Tuttavia, la violenza non è mai la scelta migliore. Non si risponde alla violenza verbale, perché tale è, con quella fisica.
Giuste le scuse di Will Smith arrivate dopo il primo momento di mancata lucidità. Purtroppo, la sofferenza che provano i familiari è forse anche più forte di quella della persona stessa affetta da una patologia che, in un modo o nell’altro, più o meno, “invalida” la vita di chi ne soffre.

Forse, mi sono persa le scuse di Chris. Lui le ha fatte a Jada Pinkett Smith? Ci sono pure dei precedenti, perché già nel 2016 Chris Rock aveva fatto una battuta “cattiva” su di lei. Su un’altra questione, certo, ma il “bersaglio” è lo stesso di sempre.

La cosa che mi turba di più è che in mezzo a tutta questa rappresaglia maschile e testosterone, ci stiamo dimenticando la vera vittima.

Ancora una volta una donna è stata denigrata.

Ancora una volta una donna è stata vittima silenziosa della violenza verbale di un maschio.

E ancora una volta un uomo, il marito, ha agito e parlato per lei.

Trovo tutto tremendamente sbagliato. Spero di non essere la sola.

Mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere Jada alzarsi e rispondere a Chris Rock. Avrei voluto ascoltare le sue parole che, sono certa, non sarebbero state di violenza, ma di compassione verso quel piccolo uomo che ignora la forza di una donna.

Abbiamo perso la possibilità di ascoltare quella voce di rivalsa preziosa per le donne che non si lasciano piegare da determinati individui.

Purtroppo, il finale è stato diverso. Due uomini si sono presi la scena e hanno oscurato la bellezza di ciò che poteva nascere.

Perché come dice Rupi Kaur nei suoi versi tratti dalla poesia “Donne di colore”:

“Le nostre schiene
raccontano storie
che nessun
dorso di libro
regge.”

Sonia

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